Chitarrista, musicista e arrangiatore; interprete del chitarrista e fenomeno musicale The Edge, che caratterizza con il suo sound inconfondibile le canzoni degli U2, nota band irlandese che calca il palco e le scene musicali dal 1976… In pochi anni si è fatto notare e ha suonato al fianco dei musicisti delle U2 tribute band italiane più importanti. Semplicità, fantasia e bravura insieme. Conosciamo più da vicino l’amministratore e ideatore del sito 4UB.IT : Anx.
Nel panorama delle tribute band ti poni come interprete di The Edge, famoso chitarrista degli U2. Come ci sei arrivato?
Direi che è successo improvvisamente intorno al 2002 quando un incidente di percorso fece interrompere la mia passione per il calcio. Immaginatevi un ragazzino di 17 anni che gli viene impedito di toccare un pallone. La musica in generale ma soprattutto gli U2 che in quel momento stavo appena conoscendo mi hanno portato a superare questa cosa. Quelle note limpide, quell’effetto solista che si distingueva da tutte le altre band famose mi avevano portato all’acquisto di una chitarra con lo scopo di riprodurre solo quel suono.
Riprodurre in maniera autentica il sound di questo chitarrista, simbolo inconfondibile della band irlandese, è per te, si potrebbe dire, la tua mission. Credi di esserci riuscito in pieno?
Beh rispetto a 10 anni fa sono a buon punto, ma credo che nessun chitarrista al mondo sappia fare “The Edge”. Solo Edge sa fare Edge, ma la mia mission, semplicemente, è vedere che live dopo live la gente ti apprezza per la passione che porti avanti.
Da quando hai iniziato a suonare e a ricercare il suono di The Edge ci saranno stati dei momenti significativi per te… Ce n’è uno in particolare che è importante per te?
Quella telefonata ricevuta i primi di Luglio nel 2010, la richiesta di una sostituzione momentanea all’interno di una nuova band che ha dato sbocco ad ogni musicista, che sia passato dagli U2 No Line, a cominciare una propria scalata. Da una semplice sostituzione a 2 anni di collaborazione conoscendo i migliori interpreti nel settore.
E adesso una domanda che molti si staranno facendo… Come il tuo idolo anche tu hai scelto un soprannome identificativo per te: “ANX”. A cosa ti sei ispirato e che valore ha per te?
Sono particolarmente legato a questo soprannome che mi porto dietro fin da molto prima della carriera musicale. Ha doppio valore questo: uno dei 2 migliori amici dei tempi delle scuole aveva casualmente il mio stesso cognome e si faceva chiamare “DANX” dato che composto da “DAN” come Daniele e “X” come simbolo matematico che indica il “PER” in “PERego” (Daniele Perego). Essendo Andrea (“AN”) Perego (“X”), il gioco è fatto! Doppio valore perché proprio lui mi ha portato a conoscenza degli U2… Grazie Danx!
Essere l’interprete di un famoso musicista deve essere molto impegnativo oltre che elettrizzante… Quando sali sul palco per un’esibizione sai che dovrai dare il meglio di te per immedesimarti al meglio nel tuo personaggio…che sensazioni provi ogni volta?
Indipendentemente da quello che fai, salire su un palco è qualcosa di indescrivibile, sia che ci siano 20 persone che 2000 appassionati a sostenerti. Quello che dico sempre, nel mio caso, è fantastico che per 2 ore ti senti uno che non sei, uno di loro: dalla classica passeggiata verso il palco durante l’intro fino al termine dell’ultima canzone che ti riporta con i piedi per terra.
Di tutte le canzoni degli U2 ce n’è una in particolare che ti piace e ti soddisfa da suonare? E da ascoltare invece?
La domanda che speravo di evitare dato che sono sempre in difficoltà sulla scelta. Ascoltare e suonare sono quasi sempre sulla stessa lunghezza d’onda, ma sorge quasi spontanea una risposta dato che in qualsiasi prova, per testare chitarre o effetti, suono Where The Streets Have No Name, All I Want Is You e Bad. Mi prendo anche una quarta canzone per l’emozione durante l’entrata del piano, City Of Blinding Lights e scusate se sforo ma scelgo anche Ultraviolet (Light My Way) per la ritmica e l’energia che trasmette.
Nell’universo musicale ci sono centinaia di cantanti, musicisti, compositori, più o meno famosi, e ogni anno si scoprono sempre nuovi talenti… Come mai hai scelto proprio The Edge?
Perché è un ingegnere del suono. In più di 30 anni di carriera ha inventato diversi sound e non smetterà mai di continuare creare mantenendo quel marchio riconoscibile a distanza.
Non so se chiamarlo “difetto”, ma anche nei miei brani inediti si sente l’influenza U2 che ormai è dentro me.
In questi anni la ricerca del sound perfetto di The Edge ha occupato una parte importante della tua vita… Quale sarà il tuo prossimo obbiettivo da realizzare?
Come già accennato nella precedente domanda, ultimare e migliorare il mio primo album di inediti con sound U2 e completare il secondo arricchendo sempre più la mia vena creativa. Imitare gli U2 è un godimento personale, ma uscire con la propria musica sarebbe molto gratificante.
In ultimo… Molti ragazzi come te hanno la passione per la musica e il canto e vorrebbero calcare il palco con la propria band, magari anche solo per una sera. Che consiglio gli daresti?
Per ogni musicista, dal più piccolo al più grande, dal principiante all’esperto, dall’amatore al professionista, c’è sempre l’opportunità di realizzare questo sogno, basta crederci fin dall’inizio e non smettere mai di sognare.
Che altro dire… Scoprire un mito musicale, studiarlo nei minimi particolari ed arrivare a interpretarlo sul palco: questo è un modello da seguire per tutti coloro che vogliono fare della propria passione musicale uno “stile di vita”.
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